Carlos Alcaraz – The One / Eye of the tiger

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Foto: Arhiva Istra D.M.C

La nuova stella del tennis è anche il giocatore più giovane della storia ad esser diventato il numero 1 della classifica mondiale. Nel corso della sua carriera ha vinto il primo torneo da senior nel 2021 a Umag (Umago)

Correva l’anno 2022 quando alla finale degli US Open, più precisamente in quel di Flushing Meadows, veniva riscritta la storia del tennis. Più di 20mila spettatori all’Arthur Ashe Stadium sono in trance. Carlos Alcaraz contro Casper Ruud. Il tabellone segna 2 set a 1 per il primo, 5 a3 nel quarto set e 40 a 30 nell’ultimo game; a servire è il giovane spagnolo. È a un punto dalla vittoria del primo torneo del Grande Slam della sua carriera e a un punto dall’immortalità sportiva. Sangue freddo, come un pistolero dei film di Sergio Leone, assesta un servizio che costringe Ruud a rispondere di rovescio. Il norvegese è impotente. Riesce a male appena a toccare la pallina con la racchetta. Non ce n’è più per nessuno. Alcaraz ha messo a punto un servizio vincente al secondo match point e festeggia a New York. Aveva 19 anni, quattro mesi e sei giorni. Una vittoria che ha fatto cominciare a riscrivere nuovamente i libri di storia del tennis.
Carlos Alcaraz è diventato il più giovane vincitore del Grande Slam dai tempi di Rafael Nadal al Roland Garros nel 2005, il più giovane vincitore degli US Open dai tempi di Pete Sampras nel 1990, il primo uomo nato negli anni 2000 a vincere un importante titolo da singolo e il più giovane numero 1 al mondo nella storia del tennis. Alcaraz è anche il terzo giocatore a raggiungere una finale importante dopo aver vinto tre partite consecutive al quinto set. Esattamente dopo Stefan Edberg agli US Open del 1992 e Andre Agassi agli US Open del 2005.
«È una cosa che sognavo fin da bambino, da quando ho iniziato a giocare a tennis. Volevo essere il numero 1 al mondo e vincere il Grande Slam, ma non pensavo di farcela a 19 anni. Vorrei essere al top per ancora molte, molte settimane. Anzi, spero per ancora molti anni», ha affermato nella Grande Mela questa stella del tennis in divenire. È lui, infatti, la “Next big thing”, come amano dire gli americani.
Un anno e qualche mese prima, la storia del miracolo tennistico spagnolo iniziava in Croazia, più precisamente al Plava Laguna Croatia Open, tappa fissa dell’ATP Tour dal 1990. Quello tra Umag e il tennis è un amore che dura da più di trent’anni, un’emozione speciale a cui non hanno saputo resistere tennisti del calibro di Goran Ivanišević, Novak Đoković, Thomas Muster, Carlos Moya, Marcelo Rios, Stanislas Wawrinka e numerosi altri ancora che hanno giocato in terra d’Istria.
Carlos Alcaraz era appena diventato maggiorenne nell’estate del 2021, quando nella finale della 31esima edizione ha dimostrato di essere molto maturo dal punto di vista tennistico. Nella partita contro il diciassettenne Richard Gasquet, giovane tennista francese, ha perso solo quattro game in due set (6:2, 6:2) ed è entrato nella storia di Umag come il più giovane vincitore del torneo. Il tempo ha dimostrato che il trofeo, meritatamente conquistato a Umag, è stato solo il primo di una lunga serie di altri riconoscimenti entrati a far parte del suo già nutrito palmares. Lo scorso anno Carlos è tornato al Plava Laguna Croatia Open, ma nella finale che ha visto di fronte due tra i giocatori che segneranno il futuro del tennis, Alcaraz ha dovuto stringere la mano all’italiano Jannik Sinner dopo soli tre set.
«È stata una sensazione straordinaria vincere il primo titolo ATP. Un risultato che mi ha dato davvero molta soddisfazione. Ho vissuto momenti bellissimi al torneo, ho battuto cinque tennisti davvero bravi e sono cresciuto come giocatore durante quella settimana a Umag», ha detto Alcaraz, il cui allenatore, Juan Carlos Ferrero, è stato vincitore a Umag nel 2010.

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