La più bella storia d’amore croata mai raccontata

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Foto: Croata archivio

Come molte grandi cose che hanno segnato la storia dell’umanità, anche nella storia della cravatta l’amore ne è stata la fonte di ispirazione.

Un tempo, le ragazze croate erano solite legare una sciarpa intorno al collo dei loro fidanzati, come segno reciproco di amore e fedeltà.
Un gesto, questo, dal duplice risvolto: da una parte, infatti, stava a sugellare, per l’appunto, un impegno reciproco, dall’altra, rappresentava il modo per annunciare ufficialmente il loro amore agli altri. Questo atto era particolarmente indispensabile e importante in tempo di guerra. Così facendo, le fidanzate davano ai loro eletti la promessa di essere pronte ad una lunga attesa; per i fidanzati-soldato, invece, sapere una cosa del genere forniva loro conforto e incoraggiamento nei momenti più difficili sul campo di battaglia.

Un momento chiave nella storia della cravatta si ebbe durante la Guerra dei Trent’anni, un conflitto che colpì l’Europa nel corso del XVII secolo. Fu in quella occasione che la cavalleria leggera croata, preceduta da una reputazione di eccezionale eroismo, si unì all’esercito reale francese. Oltre all’abilità militare e al coraggio, i soldati croati si distinguevano anche per un dettaglio originale che avevo sempre con sé: una sciarpa rossa al collo. I parigini, raffinati e alla moda, se ne accorsero immediatamente. In contrasto con i colletti alti e rigidi dell’epoca, i fazzoletti croati erano semplici, pittoreschi, svolazzanti ed elegantemente annodati. Questa novità, che oggi potremmo definire con l’espressione “di tendenza”, fu accolta con grande entusiasmo alla corte del re Luigi XIV. La cravatta, come segno di dignità e cortesia, eleganza e solennità, si impose ben presto nella moda borghese dell’epoca e conquistò tutta l’Europa. Così come oggi ha conquistato tutto il mondo civilizzato.

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