Foto: Bruno Mesarić

Con una ricca carriera che attraversa diversi decenni, Chris Botti ha collaborato con star della musica del calibro di Sting ed Aretha Franklin, costruendosi una reputazione come trombettista virtuoso e artista versatile. 

Chris Botti, il famoso trombettista dai lineamenti del viso ben delineati e dai penetranti occhi verdi, emana lo stesso fascino di un idolo del cinema, al quale si mescola quel lirismo raffinato tipico di un maestro delle ballate, come è stato descritto dal The Mercury News. Ma Botti è soprattutto un artista, la cui musica va da ballate gentili a successi grandiosi, dal jazz classico ai ritmi rock infuocati, sempre con la stessa passione e lo stesso virtuosismo. 

Ma non solo! Stiamo parlando anche di uno strumentista straordinario, il cui lavoro spazia dalle collaborazioni con leggende come Paul Simon e Aretha Franklin a progetti jazz intimi, e che ha lasciato un segno indelebile nella scena musicale contemporanea. Ha suonato, per esempio, con Buddy Rich e ha persino condiviso il palco con Frank Sinatra. Di questa sua impareggiabile maestria si è potuto rendere conto anche il pubblico di Čakovec, dove la star del jazz americano ha tenuto un concerto magistrale a metà maggio 2024. 

Nella famiglia Botti la musica è sempre stata il fulcro della vita: «Mia madre era una pianista classica e mia nonna un’organista professionista», ha ricordato il musicista. 

Ecco perché non stupisce più di tanto il fatto che Chris Botti abbia iniziato il suo viaggio nel mondo della musica all’età di cinque anni, mentre alla terza elementare aveva già sviluppato un vero e proprio sentimento di amore nei confronti della tromba. 

«Ho desiderato una tromba dal momento in cui ho visto il carismatico Doc Severinsen, leader della band del ‘The Tonight Show’, salire sul palco e suonare la tromba in televisione. Questo è ciò che inizialmente ha suscitato il mio interesse nei confronti di questo strumento quando ero ancora in terza elementare. Tre anni dopo ho sentito Miles Davis suonare in un album e questo è ciò che ha alimentato la mia spinta emotiva e ne ha fatto il sogno di una carriera per tutta la vita. Ho avuto la fortuna di incontrare mentori straordinari. Avevamo un grande direttore quando suonavo nell’orchestra della scuola, Bob Ernst, e ho imparato molto da Fred Sautter della Oregon Symphony. Passavo almeno dieci ore al giorno a suonare», ha rivelato Botti. 

Oltre alla tromba, suona anche altri strumenti? 

«Scrivo e ogni tanto mi metto al pianoforte, ma non mi considero un pianista. La tromba è uno strumento così impegnativo che richiede troppo tempo per esercitarsi, motivo per cui la maggior parte dei grandi trombettisti non possono suonare nessun altro strumento. La tromba è la prova provata che non si può fare a meno di una cura quotidiana della forma», ha affermato il trombettista americano. 

All’età di dodici anni era già completamente impegnato nella musica, poi all’età di quattordici anni arrivò il momento fatidico. 

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